rassegna dedicata al tema
ARTE E FOLLIA

A cura di Matteo Pauri, Sara Martinazioli, Giuseppe Conversano.

La rassegna intende approfondire il tema ARTE e FOLLIA attraverso un percorso di tre incontri, di cui la visione di Pollock costituisce il primo momento.
Parlare di follia come di arte spesso è parlare di un esperienza che qualsiasi persona almeno una volta nella vita ha sperimentato, ovvero l'esperienza del limite e del suo superamento. Arte e Follia come due differenti modi o sguardi per conoscere il mondo dei cosiddetti "normali", ovvero di coloro che stabiliscono la norma.

 

venerdi 16 marzo h.21,30

POLLOCK

Regia di Ed Harris, 2000, USA, 118 min, col.
Con Ed Harris, Marcya Gay Harden, Amy Madigan, Jennifer Connelly, Jeffrey Tambor, Kenny Scharf, Val Kilmer.

pollock

La sregolatezza che spesso accompagna il genio o le nevrosi di un uomo qualunque? E' la domanda che percorre tutta la vita di Jackson Pollock. La moglie pittrice Lee Krasner lo considera un grande artista e a lui sacrifica il proprio talento, mentre l'eccentrica collezionista Peggy Guggenheim gli regala il successo internazionale. Ma una volta sotto i riflettori della fama, le contraddizioni e il temperamento autodistruttivo di Pollock sembrano ingigantirsi...

Gia nel 1949 la rivista Life si interrogava se Jackson Pollock fosse il pi grande pittore vivente negli Stati Uniti. Ma la sua arte e stata sempre tormentata da una lotta interiore che l'artista ha sempre vissuto fra la necessita di esprimersi e la volonta di chiudersi al mondo esterno.


VENERDI 23 MARZO ORE 21.30:

UN ORA SOLA TI VORREI
di Alina Marazzi, Italia, 2002, col e b/n, 55 min.

Torino Film Festival - Cinema Giovani 2002, Premio Miglior Documentario; Festival di Locarno 2002, Menzione Speciale della Giuria.

alinamarazzi

"In tutto questo tempo nessuno ti ha mai parlato di me. Di chi ero, di come ho vissuto, di come me ne sono andata." Con queste parole Alina Marazzi immagina che la madre Liseli, morta suicida quando lei aveva sette anni, cominci a raccontarle la sua storia. In questo documentario, la regista ha ricostruito questa storia rimasta nascosta nelle pellicole stipate nella soffitta del nonno, l'editore milanese Ulrico Hoepli, che dal 1926 al 1972 aveva fissato i ricordi familiari con una cinepresa amatoriale. Poco alla volta è nata l'idea di montare quei frammenti di memoria, insieme a documenti, lettere, pagine di diario, per ridare voce a quella donna appena conosciuta e al tempo stesso ripercorrere la storia di una famiglia e di un secolo. La rassegna intende approfondire il tema ARTE e FOLLIA attraverso un percorso di tre incontri. Parlare di "follia" come di arte spesso è parlare di un esperienza che qualsiasi persona almeno una volta nella vita ha sperimentato, ovvero l'esperienza del limite e del suo superamento. Arte e Follia come due differenti modi o sguardi per conoscere il mondo dei cosiddetti "normali", ovvero di coloro che stabiliscono la norma.



VENERDI 30 MARZO ORE 21.30


LO SGUARDO OBLIQUO serata/incontro

shirin neshat

shirin neshat

La serata conclude il percorso intrapreso nei precedenti appuntamenti, e intende approfondire il tema arte e follia attraverso un percorso guidato di immagini e foto di artisti quali

Cindy Sherman (artista contemporanea americana, pittrice e fotografa si dedica dapprima alla pittura, dipingendo in maniera realistica copie di foto tratte da riviste, ed autoritratti e successivamente  trasformando la fotografia, da pretesto per le proprie indagini sulla comunicazione di massa, in mezzo d'autoespressione, nel quale far coesistere le aspirazioni da artista concettuale con le proprie ossessioni personali). 

Shirin Neshat (nata a Qazvin, in Iran, vive attualmente tra il suo paese di origine e New York. Esplora da alcuni anni la complessità delle condizioni sociali all'interno della cultura islamica, rivolgendo uno sguardo particolare al ruolo che qui ha la donna: nelle sue foto e nei suoi video incontriamo corpi velati, martiri, sottomessi, che si devono relazionare con la violenza ed il terrorismo, immagini intense e fortemente connotate).           
            
Peter Halley (artista americano, e' un prosecutore della pittura astratta, ma si differenzia per l'utilizzo dei colori fluorescenti e dei materiali un intonaco sintetico tipici dell'urbanizzazione e dell'alienazione umana, della frenesia e dell'iperattività, del moto costante e irrevocabile delle popolazioni metropolitane).

Verrà inoltre proposto un accompagnamento musicale a cura di Matteo Pauri
cantante e chitarrista con una lunga esperienza di folksinger (centinaia di concerti  all’attivo nei piccoli club) ha mantenuto vivo a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta il fuoco di un roots rock dai bagliori new wave, ispirato da artisti americani quali Russ Tolman, Thin White Rope e Wall of Voodoo. 

 

 

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