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NESSUN UOMO È UN’ISOLA
storie di sopravvivenza, approdi, sbarchi, etnologie
a cura di Giampiero Raganelli
Dai naufraghi costretti a mantenersi pescando pesce e bevendo succhi di piante tropicali, dai rifugi di ammutinati, alle isole del tesoro percorse da pirati. Sono solo alcune delle tanti fonti di ispirazione, rappresentati dalle isole, per la letteratura e il cinema. Isole sono anche state immaginate come darwiniane terre dimenticate dal tempo, dove, lontano dal resto del mondo e dalla civiltà, sono sopravvissute creature mostruose, da Burroughs a King Kong, così come riti ancestrali e aberranti antropologie.
Proponiamo quattro esempi di isole al cinema, quattro viaggi nei mari del mondo.
giovedì 22 settembre ore 21.30
THE WICKER MAN
di Robin Hardy
con Edward Woodward, Christopher Lee, Britt Ekland
Gran Bretagna, 1973, 103’
Un sergente di polizia si reca su un'isoletta sperduta alla ricerca di una bambina scomparsa, ma i comportamenti degli abitanti e le strane usanze locali lo portano fuori strada, finché non scoprirà la scioccante verità. Vero e proprio cult movie che va al di là della banale contrapposizione tra il bene e il male, smascherando l'aberrante dietro qualsiasi culto e religione.
mercoledì 28 settembre 21.30
CASTAWAY ON THE MOON
di Lee Hae-jun
con Jung Jae-young, Chung Yeo-won
Corea del Sud, 2009, 116’
Vicenda paradossale di un postmoderno Robinson Crusoe che lotta per la sopravvivenza su un’isoletta disabitata, non in mezzo all’oceano, ma nel fiume Han, nel tratto che scorre tra i grattacieli di Seoul. Tra rifiuti della società umana, plastica, bottiglie, nessuno si accorge del naufrago, tranne una ragazza che si è rinchiusa nel suo appartamento, in un palazzone con vista sul fiume. Riproponendo la suggestione del romanzo L’isola di cemento di Ballard, il regista racconta storie di solitudine e alienazione della grande metropoli.
giovedì 6 ottobre ore 21.30
L’ISOLA NUDA (HADAKA NO SHIMA)
di Shind? Kaneto
con Otowa Nobuko, Tonoyama Taiji
Giappone, 1960, 94’
La lotta per la sopravvivenza di una famiglia di agricoltori su un arido isolotto del mare interno nipponico. Il lavoro quotidiano, duro, dei contadini, l’operosità, la silenziosa lotta dell'uomo contro la natura ostile e avara. Un film senza dialoghi, un poema in immagini, lirico, che funziona con l’accompagnamento di musica e rumori, quali l’incessante sciabordio delle onde.
giovedì 13 ottobre ore 21.30
STROMBOLI, TERRA DI DIO
di Roberto Rossellini
con Ingrid Bergman, Mario Vitale
Italia/USA, 1950, 102’
Una profuga lituana sposa il guardiano del campo di raccolta per stranieri, in cui è internata alla fine della Seconda guerra mondiale. Va a vivere nella terra natia del marito, l’isola di Stromboli, ma il nuovo ambiente risulterà avverso e ostile. Il cinismo diffuso del dopoguerra, la solitudine , l’incomunicabilità, il disadattamento esistenziale della donna in una società rozza e primitiva, la natura ostile e quella soggiogata all’uomo in un gioco per la sopravvivenza. Sono i temi rosselliniani che tornano in un’opera ricca di aperture documentarie sulla vita dell’isola. Il film segnò l’entrata della Bergman nella vita del regista, cosa che suscitò scandalo, e l’inizio del loro sodalizio artistico.
ingresso 2 € (con tessera associativa)
c/o Ligera 70's café, via Padova 133, Milano
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