altri appuntamenti della rassegna
venerdi 4 maggio
Respiro
di Emanuele Crialese
venerdi 11 maggio
Sang et Or
di Jafar Panahi 2003
venerdi 18 maggio
I segreti di Brokeback Mountain
di
Ang Lee 2005
venerdi 25 maggio
Il Miracolo
di
Edoardo Winspeare 2003
venerdi 1 giugno
IL CAIMANO
di
Nanni Moretti 2006
>attiità mese di MAGGIO
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OPS L’HO PERSO…
MA C’è LA SCHEGGIA
Hai mai detto:
“Ah peccato quel film l’avrei voluto vedere”...?
La scheggia organizza una rassegna dedicata ai film usciti recentemente o quasi, diciamo dopo il 2000, una programmazione di film attenta ad alcuni nuovi registi italiani come Crialese, qualcuno meno conosciuto come Edoardo Winspeare e qualcuno che conosciamo bene come il caro vecchio Nanni, ma non solo, c’è spazio anche per il cinema iraniano e di produzione americana.
venerdì 11 maggio
SANG ET OR
Regia: Jafar Panahi
Sceneggiatura: Abbas Kiarostami
Origine: Iran, 2003
Durata: 97'
Dopo tre anni da "Il cerchio" con cui aveva vinto il Leone d'oro a Venezia, Panahi arriva anche a Cannes 2003 non in concorso ma nella sezione Un certain regard . Avvalendosi di preziosi collaboratori, primo fra tutti Abbas Kiarostami che firma la sceneggiatura, Panahi dipinge con "Sang et or" un altro quadro a tutto tondo della società iraniana soffermando il pennello sulle disparità economiche. Miseria e nobiltà a Teheran. Il film comincia con il tentato furto in una gioielleria, l'uccisione del negoziante ed il suicidio del rapinatore. Poi prosegue lento e oculato a ritroso addentrandosi nella vita del rapinatore fino alla giornata precedente alla rapina. Hussein consegna le pizze e il suo lavoro gli consente di avere una completa visione dell'abisso fra ricchi e poveri. Tutte le sere, attraversando in moto quartieri in cui non potrà mai vivere, vede ciò che accade dietro le porte chiuse e l'ipocrisia del sistema gli viene sbattuta in faccia ovunque. La differenziazione tra ambienti "alti" e "bassi" di Teheran, il contrasto tra ricchi e poveri, l'impossibilità di raggiungere un'uguaglianza socio-economica sono tutti racchiusi nei silenzi di Hussein, il rapinatore solitario che non si capacita di vivere nella povertà (porta le pizze a domicilio) e non trova altro sistema per risollevarsi dalla sua condizione se non il furto.
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